Estetica

L’unico, grande miracolo

In un periodo della mia vita, che corrisponde alla mia giovinezza, sono stata una ragazza “oversize”.

Curvy per i più gentili, grassa per tutti gli altri.

Mangiavo voracemente per ingannare il tempo, per sopperire alle tante mancanze di una vita che non ero pronta a cambiare. Un giorno incontrai un amico che non vedevo da tanto tempo, mi guardò e mi disse con un tono sprezzante, quasi avesse davanti a sé un nuovo esemplare di foca monaca: “ma non ti vergogni neanche un po’ di come sei diventata?”.

Quando presi in mano la mia vita e decisi che avrei fatto ciò che desideravo, iniziò anche il lento countdown dei miei kg di troppo. Nel processo di cambiamento è importante resettare la mente, dissuaderla da vecchie abitudini, fino a battezzare un nuovo, sano, stile di vita che diventa con lo scorrere del tempo sempre più radicato, familiare, inconsapevole. Dopo circa tre anni, nonostante avessi perso peso, non fu immediata la ricerca di taglie inferiori rispetto alla precedente, quasi la mia mente fosse rimasta ancorata all’immagine di me che ero prima.

Il cervello a volte è bugiardo.

Può capitare di vederci lievemente diversi da un giorno all’altro.

Può capitare di vederci bene o tutt’altro che bene.

Può capitare che nel nostro specchio ci si veda in un modo e che in altri specchi ci si veda in un altro.

Dipende dalla luce, dalla grandezza dello specchio e dalla vicinanza alla quale ci specchiamo; dipende dalla fase ormonale, dal tempo, dall’umore.

Mi sono chiesta in passato se i nostri occhi ci offrano l’immagine reale di noi stessi ed oggi mi rispondo che la percezione del nostro corpo è sempre filtrata dalla mente. Una mente spesso condizionata dal giudizio altrui e dai criteri estetici della società.

Secondo uno studio scientifico il cervello agisce in modo diverso a seconda del sesso: pare che più della metà delle donne guardandosi allo specchio tenda a vedere nel proprio riflesso un corpo più grasso del 20%. Lo specchio degli uomini, invece, è magico.

Dietro il peso in eccesso di una donna ci possono essere diverse cause: una scorretta alimentazione, una tiroide pigra, l’effetto del cortisolo esercitato sull’organismo in seguito a stress psico-fisico, la familiarità, la menopausa o altro ancora. Il pregiudizio, i commenti non richiesti, le etichette e -come alcuni “esperti” di marketing del mio settore suggeriscono sapientemente- il “far vivere l’incubo” per vendere il programma “20 cm in meno in una seduta”, sono tutti figli dell’ignoranza.

La parte più interessante di una consulenza preliminare è la conoscenza: solo attraverso l’identificazione del cliente è possibile stilare un programma personalizzato. Durante le consulenze al consumatore finale di questi ultimi cinque anni, ho conosciuto tante donne in sovrappeso e tante altre che non lo erano, ma credevano di esserlo.

I casi che hanno sempre destato in me maggior interesse sono stati quelli di donne che, dopo brillanti carriere, hanno deciso di rinunciare alla propria attività, per trascorrere maggior tempo con la famiglia, non riuscendo a coniugare la loro professione con la maternità e le faccende domestiche; oppure di altre che, dopo uno status di egemonia, sono passate via via alla sottomissione. Questo drastico cambiamento di vita le aveva portate a prendere peso, a trasformarsi e a non riconoscersi più davanti allo specchio. Ho ascoltato attentamente i loro racconti, ho sentito la sofferenza celata dai loro sorrisi ed il forte desiderio di dare una svolta alla propria vita. Riconosco il disagio di sentirsi prigionieri in un corpo che non è il proprio.

I percorsi di Estetica professionale sono un valido supporto all’educazione alimentare e al movimento: attraverso i programmi specifici, abbiamo la possibilità di rilassare il cliente, di rieducare l’organismo alla detossinazione, al drenaggio e al destoccaggio di cumuli adiposi localizzati. Quello che fa la differenza è sempre l’operatore.  Stimolare la cliente piuttosto che giudicarla, farle notare i miglioramenti (e non dare per scontato che anche lei se ne accorga), attraverso un check-up da effettuare ogni 5 sedute, e complimentarsi dei risultati raggiunti sono alcune delle azioni che caratterizzano una vera professionista.

Chi lavora eticamente, inoltre, dice sempre la verità: non esistono miracoli.

L’unico grande miracolo che possiamo compiere per noi stesse è imparare ad accettarci e a volerci bene.

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