Estetica

Una pelle che respira

Diverse volte in fase di consulenza al consumatore, domandando a delle clienti quale fosse il motivo per cui non applicassero quotidianamente dei cosmetici sul viso (come un siero ed una crema), ho ottenuto come risposta: “Così faccio respirare la pelle!”.

Un mantra molto diffuso, quello della pelle che respira, ma con un fondo di verità. Assimiliamo, infatti, una piccola parte del nostro fabbisogno quotidiano di ossigeno anche attraverso delle minuscole aperture disseminate sulla nostra pelle: i cosiddetti pori.

È pur vero che questo scambio tra i gas della respirazione (ossigeno e anidride carbonica), anche chiamato respirazione cutanea, raggiunge solo i primi 0,5 mm della cute e rappresenta circa lo 0,5% della nostra respirazione complessiva. La stragrande maggioranza dell’ossigeno di cui necessita il nostro corpo, pelle compresa, arriva dunque dalla respirazione polmonare; dai polmoni, l’ossigeno viene poi distribuito nei tessuti per mezzo della circolazione sanguigna. Anche se la quantità di ossigeno assorbita dai tessuti è trascurabile, pelle e pori svolgono un ruolo fondamentale: quello di regolare il livello di idratazione attraverso la produzione di sudore, sebo e altre sostanze.

Quando si dice, quindi, di lasciar respirare la pelle non è perché i cosmetici non permettono l’introduzione di sufficiente ossigeno, ma perchè questi, se non adatti al proprio dermotipo,  possono ostruire i pori. Sovraccaricare la pelle con l’applicazione di prodotti scelti in autonomia o attraverso la guida di personale non esperto, senza una consulenza valutativa da parte di uno Skin specialist, può essere la causa della sensazione diffusa di una pelle “che non respira”. È un fenomeno che interessa soprattutto le cuti grasse e miste, piuttosto suscettibili del cosiddetto “tappo cheratinico”, che necessitano di applicazioni idratanti ma non grasse e di un make up altamente specifico.

BEAUTY ROUTINE:

  1. Detersione: per mantenere gli osti follicolari sempre liberi e purificati è importante effettuare una corretta detersione mattina e sera, con un latte o un cleanser emollienti e seboaffini ed un tonico acidificante o lenitivo.
  2. Esfoliazione: in alcuni periodi dell’anno, è possibile effettuare l’applicazione di un gommage ad azione disincrostante anche a giorni alterni: questo permetterà alla pelle di liberarsi dell’accumulo di cellule morte e di rigenerarsi, favorendo l’uniformità e la luminosità della trama cutanea.
  3. Siero/Crema giorno: sono ideali le formule lievi e con attivi antiossidanti e antisettici e senza eccipienti minerali, che occludono i pori.
  4. Siero/Crema notte: durante la sera si possono utilizzare i principi attivi più incisivi, come sieri o creme a base di retinolo, per regolare la cheratinizzazione e la produzione di sebo. Se la pelle è invece più sensibile, meglio i polidrossiacidi come l’acido lattobionico o il gluconolattone.

Con un corretto stile di vita e attraverso delle applicazioni che favoriscano l’eliminazione dallo sblocco del follicolo pilifero di cellule morte in eccesso e dei lipidi ossidati, la pelle sarà meno asfittica e i pori meno visibili.

La sensazione sarà di una pelle che respira!

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